Narra una leggenda che le colline del Veronese erano coltivate tutte con uve a bacca bianca.
Per difendere i vigneti, i contadini della zona sterminavano i corvi che si cibavano dei grappoli.
Un giorno, però, un contadino trovò un corvo ferito, ne ebbe pietà e lo curò.
Quando l’uccello fu di nuovo in grado di volare passando vicino ai suoi vigneti, trasformò l’uva da bianca in nera.
Così, nacque il vitigno più rinomato della nostra zona, caratterizzato da grappoli alati e spargoli, di medie dimensioni, acini ovali, di colore scuro, foglie non molto grandi.